Da vera amante della pasta fresca quale sono, ovunque vado, cerco di imparare a fare il formato tipico: le tagliatelle, le lasagne, i cappelletti, le orecchiette. Questa volta, durante un viaggio in Sicilia, ho avuto l’opportunità di osservare e carpire i segreti per imparare a fare le busiàte, una sorta di maccheroni fatti in casa, attorcigliati con un ramo di busso o bus, che in arabo vuol dire giunco ed è il fusto di una graminacea utilizzata in passato dai contadini per legare i fasci di spighe e che, secondo la tradizione, darebbe il nome alla pasta. Secondo un’altra leggenda, invece, il nome deriverebbe dal termine buso, che indica il ferro da maglia usato nel trapanese per lavorare lana e cotone.
L’impasto fatto di acqua, farina e un pizzico di sale, è lavorato come un piccolo maccheroncino, avvolto attorno al busso o buso appunto che, pressato con il palmo della mano, gli conferisce la tipica forma a spirale.
Durante il press tour in Sicilia, alla Fattoria Spezia, nel paese di Buseto Palizzolo, la signora Ida è stata la mia insegnante di pasta fresca e mi ha fatto vedere come utilizzare il buso e come attorcigliare i serpentelli di pasta e farli diventare busiàte, oltre ad avermi omaggiata della ricetta del pesto alla trapanese, di cui secondo tradizione dovevano essere condite insieme a melanzane o zucchine fritte, e patate.
Di ritorno dal viaggio in Sicilia non ho potuto esimermi dal mettere in pratica ciò che la signora Ida mi ha insegnato ed ecco ricetta e foto delle mie busiàte al pesto trapanese.
Ingredienti per 4 persone:
Farina di grano rimacinato 400 gr (+ quella per spolverare le busiate pronte)
Acqua 200 ml (comunque quanta ne prende l’impasto)
Sale un pizzico
+ buso ossia rametto secco di canna di giunco
Ingredienti per il pesto:
Basilico (abbondante) 2 – 3 foglie a persona
Sale grosso 1 cucchiaino
Mandorle 3 – 4 a persona
Aglio 1 spicchio a persona
Pomodori pachino freschi 2 – 3 a persona