Manca poco a Pasqua e questa potrebbe essere un’ottima ricetta sia per il pranzo di domenica che per la classica gita fuori porta del lunedì di pasquetta. Forse molti di voi l’avranno visto sulla copertina di una nota rivista di settore ed effettivamente, così colorato e invitante, questo piatto non passa inosservato. Io ho comprato il giornale proprio perchè sono stata attirata dalla foto di queste polpette con sorpresa, in aeroporto a Trieste mentre aspettavo di imbarcarmi. Avevo circa due ore di anticipo sul volo e come per ogni mio viaggio in giro tra aeroporti e stazioni di treni non torno mai a casa senza un nuovo libro di cucina o una rivista che sfoglio con piacere nell’attesa. Questa volta è stata la rivista ad avere la meglio, ero già troppo carica di acquisti fatti durante il week end ad Olio Capitale (se volete sapere di più sulla Fiera dell’olio leggete qui) e in valigia non avevo veramente più posto. Insomma, ancor prima di sfogliare il giornale e guardare bene le ricette all’interno, avevo già deciso di provare a fare quella che spiccava in copertina: colorata, gustosa e invitante era perfetta come idea per l’imminente Pasqua! Prima di partire per Trieste avevo acquistato le uova di quaglia per un’altra ricetta e, di una confezione da diciotto, ne avevo consumate solo sei, me ne restavano veramente troppe da smaltire in pochi giorni. Questa era proprio l’occasione giusta.
Le uova di quaglia sono coreografiche perchè più piccole, ma sono anche più leggere e più delicate delle uova di gallina, contengono meno colesterolo di queste ultime e si possono preparare nello stesso modo, considerando che un uovo di gallina corrisponde a cinque uova di quaglia. In Italia è da poco che si trovano anche nei supermercati, prima era davvero difficile reperirle, mentre in Giappone sono un alimento di uso quotidiano e vengono consumate soprattutto crude. Grazie alle piccole dimensioni si prestano perfettamente a ricette di ogni tipo, si possono preparare sode o in frittata oppure quale ripieno come in questa ricetta che onestamente è abbastanza facile, ma richiede qualche accorgimento rispetto a quanto riportato sul giornale. Nella preparazione ho modificato anche qualche ingrediente per rendere la ricetta un po’ più mia e per far mangiare queste ottime polpette alle mie figlie che altrimenti, con qualche spezia di troppo, non avrebbero gradito! Vediamo ora gli ingredienti e le criticità che ho riscontrato durante la preparazione.
Carne di tacchino macinata 500 g
Uova di quaglia 12
Pangrattato 50 g + panatura
Uova di gallina 1
Albumi 1 + 1 uovo intero
Farina 3 cucchiai
Yogurt 2 cucchiai
Prezzemolo qualche ciuffetto
Olio Evo per friggere
Sale e pepe q.b.
Procedimento:
In una ciotola mescolare la carne macinata di tacchino con un albume e un uovo intero di gallina, i ciuffetti di prezzemolo tritati finemente, un cucchiaio di pangrattato, sale e pepe a piacere (la ricetta originale sulla rivista richiedeva due albumi, ma io ho notato che la carne non si compattava molto così ho aggiunto un tuorlo e un cucchiaio di pangrattato) e mettere in frigo per una mezz’ora.
Nel frattempo preparare le uova di quaglia immergendole per 2 minuti al max in acqua bollente (anche in questo caso la ricetta originale diceva 3 minuti, ma quando le polpette erano pronte e le ho aperte mi sono resa conto che le uova erano sode, mentre sulla fotografia della rivista il tuorlo era quasi liquido, quindi ho immaginato di dover ridurre il tempo di bollitura, considerando poi l’ulteriore cottura a cui vengono sottoposte una volta fritte, dunque a seconda dei gusti se si desidera che l’uovo sia sodo si dovrà tenerlo in acqua bollente per 3-4 minuti, se si desidera l’uovo appena alla coque lo si terrà al massimo 2 minuti!).
Scolare e raffreddare le uova sotto l’acqua corrente. Sgusciarle delicatamente facendo attenzione a non romperle, sciacquarle e metterle da parte.
In un piccolo contenitore sbattere l’uovo di gallina con lo yogurt. Preparare un piatto con la farina, uno con il pangrattato (che nella ricetta sulla rivista era pancarrè privato della crosta e frullato) e la ciotola con l’uovo e lo yogurt.
Riprendere la carne dal frigo e iniziare a preparare le polpette posizionando al centro di ciascuna un uovo di quaglia. Nell’insieme non risulteranno piccolissime, anzi, dovendo contenere l’ovetto, saranno abbastanza simili ad un mini arancino.
Passare la polpetta prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.
Friggere le polpette in abbondante olio caldo, girandole spesso per farle dorare ben bene e scolarle togliendo l’olio in eccesso con carta da cucina.
Servire su un letto di insalata mista e mangiare calde, ma sono ottime anche fredde e ancor più buone il giorno dopo, quando si saranno insaporite ulteriormente.
Se volete aggiungere un pizzico di peperoncino o tabasco, come suggeriva la ricetta della rivista, saranno indubbiamente più saporite!
4 Comments
Ma ciao bella!! Ti ho fatto venire la voglia io, di acquistare la rivista, di la verità,ehhh
io ancora non mi sono cimentata, anche perché sgusciare le uova di quaglia, per me è ostico. Mi si rovinano tutte. Ti assumo come sgusciatrice ufficiale, ci stai? Un abbraccio grande e un bacio alle bimbe.Aurelia
Aurelia siii, sono stata così tanto in aeroporto ad aspettare che alla fine conoscevo le ricette tutte a memoria! Comunque accetto l’assunzione a tempo indeterminato come sgusciatrice di uova di quaglia. ah ah ah Un grosso bacio anche a te
Un ottimo modo per impiegare l’attesa e soprattutto ottimo colpo d’occhio su questa ricetta che effettivamente è simpaticissima ed ora la giro alla moglie, non si può mai sapere che non finisca nel menu di Pasqua.
Fabio
Potremmo fare uno scambio, ci vediamo a Pasquetta, io porto le polpette e voi la colomba! 😉